Problemi ortodontici comuni

Una buona occlusione dentale ci permette di presentarci alle persone che incontriamo ogni giorno con un bel sorriso, con denti allineati e una bella presenza estetica. Non solo, ma se i nostri denti si chiudono in modo corretto, le funzioni masticatorie e respiratorie avverranno in modo fisiologico.
Per questo motivo è importante riconoscere subito l’insorgere di eventuali malocclusioni, cioè tutti quei casi in cui un difetto non permette la corretta occlusione dentale. Questi problemi ortodontici devono essere immediatamente trattati, anche con interventi preventivi in età infantile, per impedire che portino a conseguenze più gravi. In questo articolo vedremo quali sono i problemi ortodontici e i casi di malocclusione che si verificano più frequentemente; molte di queste sono collegate tra loro e raramente si verificano singolarmente. Per ogni dubbio vi invitiamo, come sempre, a rivolgervi al nostro studio o al vostro ortodontista.

Problemi ortodontici: affollamento dentale e diastemi dentali

Due dei problemi più frequenti sono l’affollamento dentale e gli eccessivi spazi, detti diastemi, tra i denti. Questi problemi ortodontici si verificano quando c’è disarmonia tra la dimensione dei denti e la grandezza delle ossa mascellari sulle quali i denti stessi si innestano. Nel caso dell’affollamento dentale, i denti permanenti non trovano spazio sufficiente per erompere in modo corretto, dunque si dispongono in posizioni anomale. Questo succede soprattutto con i denti frontali, più “deboli” e più piccoli rispetto a quelli posteriori, che subiscono rotazioni o erompono in posizioni più linguali o vestibolari.
I diastemi, come accennato poco sopra, sono gli spazi che talvolta si presentano tra un dente e l’altro. Questi spazi sono del tutto normali prima dell’inizio della permuta, anzi addirittura necessari nella dentizione decidua dei bambini. Gli spazi tra i denti da latte infatti verranno colmati dai denti permanenti, più grandi e più numerosi; se lo spazio manca si verificheranno casi di sovraffollamento più o meno gravi. Le diastemature in dentizione permanente possono essere risolte con apparecchi ortodontici o tramite l’applicazione di resina composita o faccette estetiche.

Rotazioni e inclinazioni dentali

Ogni malocclusione è conseguenza di determinate condizioni, che possono riguardare i denti stessi, le ossa mascellari, o entrambe le cose. Una di queste condizioni è la rotazione dentale. Ogni dente infatti deve erompere in modo corretto con una precisa rotazione; se questo non avviene e il dente subisce rotazioni, può provocare malocclusioni, che a loro volta influiranno negativamente su alcune funzionalità. Masticazione, deglutizione e respirazione sono funzioni meccaniche, che dipendono in gran parte dalla corretta struttura ossea mascellare e della corretta occlusione dentale.
Anche l’inclinazione dei denti è un aspetto fondamentale. I denti erompono grazie alle pressioni originate dalla spinta di alcuni muscoli facciali. Lingua, mascelle e guance esercitano pressioni, con un determinato equilibrio naturale, atte a posizionare i nostri denti in modo corretto. Quando questo equilibrio viene meno e una delle forze prevale sulle altre, i denti possono erompere con un’inclinazione scorretta. L’allineamento dei denti, e con esso l’estetica del sorriso, può essere compromesso anche da un singolo dente mal posizionato.

Anomalie dentarie: agenesie e denti sovrannumerari

Le anomalie riguardanti i nostri denti, possono riferirsi anche al numero stesso di denti che erompono nelle arcate. I denti decidui, detti anche denti da latte, sono venti, mentre i denti permanenti sono trentadue, quindi più numerosi e di dimensioni più grandi. In alcuni casi, chiamati agenesie, può accadere che un dente non si formi e dunque non erompa. Il caso contrario è quello dei denti sovrannumerari, cioè elementi dentali in eccesso oltre a quelli naturalmente presenti nell’arcata dentale.
Se l’agenesia riguarda uno o più denti da latte, mancheranno anche i rispettivi denti permanenti, mentre se l’agenesia riguarda solo uno o più denti permanenti, i denti da latte resteranno in arcata per più tempo rispetto alle tempistiche naturali di permuta. L’agenesia dentale lascerà dunque degli spazi all’interno dell’arcata, che dovranno essere risolti attraverso trattamenti ortodontici o con soluzioni protesiche. I denti sovrannumerari devono essere diagnosticati tempestivamente per evitare di impedire l’eruzione di altri denti.

Malocclusioni di prima classe, seconda classe e terza classe

Si definisce occlusione il rapporto tra l’arcata superiore e l’arcata inferiore; se queste combaciano si può parlare di occlusione ottimale, quando invece non coincidono si parla di malocclusioni. Queste situazioni si studiano osservando il paziente di profilo e si possono distinguere tre principali classi, a seconda delle posizioni di mascella e mandibola; si parla quindi di malocclusioni di prima classe, malocclusioni di seconda classe e malocclusioni di terza classe.
Il rapporto molare di prima classe, pur potendosi definire occlusione corretta, può presentare a sua volta affollamento dentale con conseguente allineamento scorretto. Si tratta comunque dei casi più semplici da trattare. Le malocclusioni di seconda classe presentano la mandibola in posizione più arretrata rispetto al normale; questa classe si divide in prima e seconda divisione a seconda della presenza o dell’assenza di overjet. Nelle malocclusioni di terza classe la mandibola è più avanzata rispetto al mascellare superiore. Nei casi di seconda o di terza classe si può intervenire con trattamenti ortodontici, soprattutto in pazienti giovani, mentre per i pazienti adulti si possono rendere necessari interventi di chirurgia maxillo-facciale.

Morso aperto, morso profondo e morso crociato

Gli ultimi tre problemi ortodontici di cui ci occupiamo sono il morso aperto, il morso profondo e il morso crociato. Si parla di morso aperto quando, in situazione di occlusione, i denti dell’arcata superiore non toccano i denti dell’arcata inferiore. Tale situazione può essere causato da abitudini viziate, come succhiare il pollice o masticare matite e penne, oppure da posture scorrette della lingua. In questi casi si rende necessario intervenire tempestivamente per risolvere il problema. Se il morso aperto è provocato dalla scorretta posizione della lingua nei movimenti di deglutizione o fonazione, sarà necessaria la collaborazione con un logopedista, per aiutare il paziente ad assumere una corrette abitudini.
Nei casi di morso profondo gli incisivi superiori coprono eccessivamente quelli inferiori. Il morso crociato può essere posteriore, nel caso in cui i denti dell’arcata superiore chiudono all’interno di quelli dell’arcata inferiore, o anteriore quando coinvolge i denti frontali. Il morso crociato deve essere diagnosticato e trattato tempestivamente perché può portare ad una crescita scorretta del massiccio facciale e a sbilanciamento dell’articolazione temporo-mandibolare.